La finanza agevolata è uno strumento utile per avviare un progetto o risolvere una carenza di liquidità. Scopriamo insieme cosa c’è da sapere.
Sempre più spesso si sente parlare di finanza agevolata. Il commercialista che ti dice “Ma perché non provi a finanziarti con l’aiuto di fondi” oppure l’amico mentre bevi un caffè “Sai, ho avuto un finanziamento agevolato per acquistare nuovi macchinari”.
Ecco che l’imprenditore, vuoi per far partire o decollare la propria attività o per risolvere un temporaneo periodo di carenza di liquidità, dovuto a svariati motivi, decide di avvicinarsi alla finanza agevolata.
Questa finanza può essere definita come uno strumento che porta beneficio non solo all’utente, ma anche allo stato e al territorio. Sono infatti da considerarsi finanza agevolata tutte le misure che Unione Europea, Stato e Regioni propongono alle imprese al fine di promuovere sviluppo, assunzione, nuovi investimenti, sviluppo di aree depresse oppure misure proposte in determinati periodi storici critici e complicati. Sono un chiaro esempio di quest’ultimo caso i finanziamenti e gli aiuti economici a seguito della pandemia Covid-19.
Possono rientrare in tali misure finanziamenti a tasso agevolato, contributi a fondo perduto, crediti di imposta, sgravi fiscali o garanzie sui crediti concessi. Misure concesse a condizioni vantaggiose rispetto al mercato. Parallelamente lo Stato con questi aiuti aumenta la competitività delle imprese e ne rafforza la struttura.
Sebbene rientranti entrambi sotto il cappello della finanza agevolata, è bene fare una distinzione tra misure “a sportello” e i bandi a graduatoria. Se per i primi non è prevista una scadenza temporale e si può avere accesso fino ad esaurimento dei fondi, per i bandi a graduatoria è prevista una scadenza ben precisa e l’accesso è ammesso solo ad imprese in possesso di determinati requisiti o della fattibilità del progetto aziendale.
Sebbene per poter usufruire di quasi tutte le possibilità offerte dalla finanza agevolata sia richiesto come requisito il possesso di un codice ATECO (codice alfanumerico che identifica l’attività economica) nonché l’iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio, non vi sono generalmente limitazioni da un punto di vista del settore commerciale a cui il soggetto o la società appartenga.
Se invece consideriamo le tipologie di imprese, il ventaglio alle quali il servizio viene offerto è molto ampio. Possono infatti accedervi:
Dal momento che l’accesso ai finanziamenti agevolati non è sempre semplice, è importante capire e conoscere quali sono gli enti e gli organi preposti all’erogazione dei fondi. Conoscere dove sono pubblicati e rese note tutte le istruzioni è un elemento fondamentale per la presentazione corretta e completa della domanda di ammissione.
Quando si parla di finanza agevolata si intendono sia i contributi che vengono elargiti in denaro sia i contributi erogati sotto forma di agevolazioni, ad esempio benefici fiscali per investimenti di diversa natura.
Le tipologie possono essere: contributo a fondo perduto, contributo in conto interessi, credito agevolato, contributo in conto canoni, sgravi fiscali, strumenti per intervento nel capitale di rischio, garanzia del credito. Vediamoli uno per uno.
Si parla di contributi a fondo perduto quando non è previsto il rimborso del capitale erogato. Consiste generalmente in una percentuale dell’importo sostenuto dall’azienda e regolarmente rendicontato all’ente pubblico che ha provveduto alla sua erogazione.
Si tratta sempre di un contributo a fondo perso il cui valore però viene calcolato sul tasso di interesse che l’azienda paga sul finanziamento erogato. Il finanziamento deve essere concesso da un istituto di credito autorizzato che utilizzando tale contributo riduce il tasso di interesse che applicherà. Tasso e condizioni vengono concordate tra le parti.
Il credito agevolato consiste in finanziamenti concessi da istituti di credito ad imprese a tassi di interesse inferiori rispetto al mercato. I criteri per l’assegnazione di tali agevolazioni sono regolati da specifici provvedimenti. Possono riguardare determinati territori, determinate categorie o determinati particolari periodi storici.
Tale contributo è molto simile al contributo in conto interessi. Il finanziamento concesso viene però utilizzato per canoni di locazione e leasing, e l’effetto finale per il beneficiario corrisponde alla riduzione del canone stesso.
Gli sgravi fiscali corrispondono a delle riduzioni di imposte. Attraverso lo sgravio fiscale vengono incentivate e sostenute determinate attività imprenditoriali o in determinate aree geografiche. Nella maggior parte dei casi l’aiuto si concretizza attraverso il credito d’imposta, ovvero un credito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate che potrà essere compensato, quindi utilizzato, in fase di pagamento delle imposte attraverso il modello F24.
In questo caso l’ente pubblico partecipa direttamente, attraverso una quota minoritaria, nella società che ha richiesto questo tipo di agevolazione. La società partecipata dal partner pubblico ha sicuramente un vantaggio nei confronti dei terzi. Infatti nel caso di istituti di credito la società può vantare il beneficio di essere partecipata da un soggetto istituzionale.
Si ha una garanzia del credito quando alcuni istituti quali Confidi o Invitalia, al fine di facilitare l’accesso al credito delle PMI, prestano la loro garanzia verso la banca. La garanzia viene comunque concessa previo controllo dell’andamento economico e finanziario della società che deve risultare meritevole.
Tutte le misure previste che rientrano nella finanza agevolata rappresentano sicuramente una modalità di finanziamento per le PMI che voglio svilupparsi, crescere, ampliarsi e rinnovarsi.
Fatta eccezione per l’accesso al credito agevolato in determinate situazioni temporali e storiche (vedi ad esempio le opportunità che sono state messe a disposizione delle imprese per l’emergenza Covid), l’accesso alla finanza agevolata deve essere un supporto, uno strumento aggiuntivo per lo sviluppo e la crescita dell’azienda e non per il suo sostentamento. Alla base di ogni richiesta vi deve sempre e comunque essere un progetto solido, un business plan che sia in grado di mostrare, far capire l’investimento e dare una certezza della solidità e della capacità dell’impresa di restituire quanto finanziato.
Il mondo della finanza agevolata è tutt’altro che semplice. Il quadro normativo che lo regolamenta è molto articolato, complesso e in continuo aggiornamento. Province, Regioni, Camere di Commercio, Unione Europea emanano periodicamente bandi e strumenti che possono supportare le imprese nello sviluppo di settori economici considerati chiave o per lo sviluppo di particolari territori.
Sicuramente consultare i vari siti degli enti competenti può e deve essere un primo passo che l’azienda fa per capire e avere un’idea generale delle differenti opportunità che vengono offerte. Avventurarsi in modo autonomo nella predisposizione di tutta la documentazione a supporto, nella presentazione della richiesta, sebbene fattibile, non è sicuramente cosa facile ed immediata. Il rischio che la domanda venga respinta perché incompleta, non idonea o non corretta non è da considerarsi remoto.
L’aiuto di un professionista competente e specializzato in materia, oltre ad indirizzare l’impresa verso la tipologia di finanza più idonea per il progetto e per l’impresa stessa, è un tassello fondamentale per la predisposizione di tutta la documentazione necessaria per il suo ottenimento nonché per una prima interna valutazione della possibilità di ottenimento del finanziamento stesso. Re-Solution Hub SBrl lavora a fianco degli imprenditori al fine di supportarli nella previsione di piani propedeutici, di supporto e fondamentali per poter procedere alla richiesta di finanza agevolata.
La nostra esperienza nella consulenza aziendale ci rende dei partner affidabili in grado di studiare la soluzione più adatta alle tue esigenze.