Le Società Benefit in Italia sono sempre di più. La domanda sorge spontanea: quali settori delle società benefit sono interessati da questa rivoluzione? Scopriamolo insieme.
Quando ci troviamo a parlare con amici, imprenditori, professionisti e clienti di Società Benefit una delle domande più ricorrenti è “Quali società possono avere convenienza a trasformarsi in Società Benefit?”.
La domanda ci coglie sempre di sorpresa. Non perché non sia una buona domanda, ma perché mi fa capire quanto lavoro ed esigenza di cambiare la nostra cultura d’impresa vi sia.
Ci viene quindi spontaneo rispondere con un’altra domanda: quali imprese non potrebbero trarre vantaggio dal mettere insieme nel loro piano di sviluppo i tre pilastri della sostenibilità (economico-finanziario, sociale, ambientale)?
Tutti noi possiamo, o meglio, dobbiamo, fare di più per unire questi 3 temi. Non si tratta di individuare un settore specifico, ma di introdurre un nuovo modello organizzativo del business. Questo è proprio lo scopo dell’introduzione della Società Benefit in Italia come forma societaria, evento che risale al 2016. Da allora, si sono moltiplicate le aziende appartenenti ai più svariati settori che hanno scelto di aderire a questo paradigma.
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Negli ultimi 40 anni ci si è concentrati troppo, per non dire solo, sull’EBITDA: questo indice è diventato il cardine di ogni analisi aziendale. La produzione del profitto e la massimizzazione del dato numerico a sé stante hanno finito per snaturare l’analisi aziendale.
Non si vive di solo EBITDA. E soprattutto considerare come rilevante ed a sé stante un valore basato sul breve termine rischia di far perdere di vista tutti gli altri fattori che concorrono alla prosperità dell’azienda nel medio e nel lungo termine.
È come andare dal medico per farsi curare un dolore alla caviglia: lo specialista guarderà solo alla caviglia, la analizzerà da ogni lato e proporrà una soluzione, ma se il dolore derivasse da una postura sbagliata della schiena? E se il corpo, nel frattempo, necessitasse di altre attenzioni in altri organi?
Di esempi anche migliori ne potremmo scrivere a iosa, ma il punto focale è che dobbiamo tornare a mettere al centro della visione imprenditoriale una pluralità di fattori. Questo è il principio fondante della Corporate Social Responsibility, per cui l’azienda ha uno scopo sociale più alto che la sola generazione di profitto.
Sia ben chiaro: anche la produzione di reddito e di dividendi deve far parte dell’analisi, d’altronde un’azienda che non produce utili non ha nemmeno la possibilità di agire per migliorare gli altri due fattori. Ma restando ciechi a tutti gli altri aspetti chiave porta ad avvilupparsi in un cerchio senza fine.
La parola fondamentale è quindi una sola: EQUILIBRIO.
Ecco, forse invece che Società Benefit il legislatore avrebbe dovuto chiamarle “Società Equilibrio”, per indicare quelle aziende che si impegnano, per poter prosperare nel lungo termine, a ricercare attivamente un equilibrio tra i 3 temi fondamentali della sostenibilità.
Il concetto di sostenibilità, infatti, non riguarda solo l’ambiente (oggi troppo spesso incorriamo in questa ulteriore parzializzazione del concetto legando il termine sostenibilità solo all’ambiente), ma la struttura complessiva dell’azienda.
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Se rimaniamo legati alla cultura imperante del profitto a breve termine consideriamo solo gli azionisti. L’imperativo in questo caso diventa: “devo fare tutto per dare un dividendo”. Del resto anche il nostro codice civile ci dice che lo scopo di una società è la produzione di utile e la sua distribuzione ai soci.
Questa visione ha portato per decenni ad un’importante crescita economica, soprattutto legata ai temi della finanza, con anche molte distorsioni che hanno provocato gravi danni.
Solo oggi ci siamo resi conto, o meglio, dovremmo renderci conto (ma per molti ancora non è così) che mettere il solo profitto al centro ha creato danni che oggi rischiano di distruggere anche quanto di positivo lo sviluppo economico di questi 40 anni ha creato.
Non metto in dubbio che la condizione economico e sociale di miliardi di persone sia migliorata, ma siamo di fronte ad una nuova svolta della storia. Per produrre utili abbiamo distolto lo sguardo dagli altri Stakeholders che oggi ci presentano il conto.
Il primo di questi Stakeholders, uno senza il quale non possiamo fare nulla, è il nostro pianeta.
E questo ci porta subito a parlare della crisi climatica, conosciuta con il termine più soft di “cambiamento climatico”. Sarebbe il caso di iniziare a capirla fino in fondo, riconoscendo la rilevanza che avrà sulla vita di ognuno di noi, sulle nostre abitudini personali e lavorative (siamo sicuri che siano due cose diverse?).
Forse se iniziassimo a chiamare il cambiamento climatico “crisi climatica” avremmo maggiore attenzione. Se non poniamo un freno alle emissioni di CO2, i danni della crisi climatica che ci attende tra 20-30 anni saranno così gravi che la crisi economica del 2008 e quella attuale da Covid-19 saranno state una passeggiata di salute. Dopo 40 anni di sguardo al solo profitto, far capire alle persone e alle aziende la portata della crisi in corso potrebbe aiutare a convincerle che è indispensabile ampliare e difendere tutti gli Stakeholders delle nostre attività d’impresa.
Tutti gli stakeholder devono avere pari rilevanza quando andiamo a tracciare lo futuro di medio lungo periodo; poi si tratterà di dare delle priorità che rendano armonica e sostenibile la crescita delle aziende. Nuovamente, l’equilibrio è ciò che serve.
Se avremo la capacità spostare il focus sulle persone e non solo sul profitto, se metteremo al centro uno stile di vita nuovo potremo essere di fronte ad un nuovo rinascimento culturale ed economico.
Per rispondere alla domanda da cui siamo partiti con una sola parola: tutte.
Tutte, perché la Società Benefit mette al centro l’equilibrio, riduce i rischi, esalta le potenzialità e le custodisce. La Società Benefit difende anche i manager e gli imprenditori dalla voracità degli azionisti, inserendo nello statuto societario l’obbligo di occuparsi dei temi di beneficio comune come obiettivo dell’azienda. In altre parole, dà pari dignità alla produzione di profitto, alle persone e all’ambiente.
Se, come noi di Re-Solution Hub, sei tra coloro che vogliono migliorare il mondo per lasciarlo migliore alle generazioni future, ti consigliamo di valutare seriamente la trasformazione della tua azienda in Società Benefit. Attraverso il percorso Re-Benefit i nostri esperti accompagneranno la tua organizzazione in ogni passaggio, portandoti a un nuovo modo di fare impresa.
