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L'emergenza

E’ innegabile che tutto questo abuso di plastica per imballaggi, contenitori di qualsiasi tipo e genere ed anche per le cose più banali non può che aver allarmato gli ambientalisti che ravvisano sui conclamati effetti negativi nel breve e lungo termine.

Hong Kong con 7,48 milioni di abitanti smaltisce più di 2.300 tonnellate di rifiuti di plastica al giorno, di questa plastica il tasso di riciclaggio sfiora appena l’11%. Secondo i dati del governo, la maggior parte dei rifiuti plastici finisce nelle discariche.

 

La sfida

La sfida dei governi per far fronte alle emergenze sanitarie sta proprio nel trovare una misura di contenimento sostenibile non solo dai cittadini, ma anche dall’ambiente, preoccupandosi anche dei risvolti psicologici ed economici derivanti da un isolamento forzato dagli affetti più vicini.

Shanghai, una delle città più popolose al mondo e una delle più moderne e vivaci città cinesi con i suoi 26 milioni di abitanti, è sotto chiave dalla fine di marzo secondo i rigidi protocolli della nazione “dynamic zero-Covid”. Il sistema è così mal gestito che i residenti sono spesso incapaci di accedere a beni di prima necessità come cibo, farmaci e cure mediche e la frustrazione generale fa si che si accendano proteste spontanee abbastanza diffuse online ed anche per strada.

Una policy inadeguata

Il governo ha propagandato la strategia di confinamento zero-Covid, il sistema governativo di contenimento che utilizza test intensivi e tracciatura, combinato con chiusure parziali o complete quando viene rilevato un caso, ha mantenuto basso il numero di casi e morti negli ultimi due anni.
Ma i rapporti provenienti da Shanghai suggeriscono che il governo locale era impreparato per un’epidemia nel sovraffollato centro economico del paese e questo si è tradotto in una serie di tafferugli per i residenti, compresi i tempi di attesa dell’ambulanza, i risparmi in calo e le forniture di cibo inadeguate.

In termini di plastica e rifiuti questi focolai ancora una volta sono costati cari al nostro pianeta perchè la strategia zero-COVID anche a Shangai è stata una policy nemmeno lontanamente plastic free.

La soluzione è benefit: la società benefit

Ci sono aziende ed organizzazioni che hanno molto a cuore il benessere delle persone e dell’ambiente con cui ed in cui operano ed è per questo che fanno di tutto per proteggere questo valore aggiunto.
L’abuso di plastica seppur mosso da giusti fini quali il contenimento pandemico è nocivo per quello che è il più importante tra gli stakeholder per un’azienda perché è quello in cui opera e con cui dialoga maggiormente, ovvero il territorio, e questo le tante società benefit italiane lo sanno molto bene.

Re-Solution Hub aiuta il tuo business a crescere perchè prendersi cura dell’ambiente vuol dire prendersi cura della propria attività.