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L'efficienza energetica, la base di partenza

Efficienza significa poter fornire un accesso all’energia duraturo e a prezzi accessibili, sostenere la crescita economica e la resilienza ed aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti, accelerando la transizione verso l’energia pulita.
Una forte e tempestiva attenzione all’efficienza energetica è essenziale per realizzare un sistema energetico net zero entro il 2050 e contrastare la crisi climatica.

La leggi fisiche non scendono a compromessi

La crisi climatica non è un normale negoziato tra interessi politici ed economici diversi, risolvibili con scelte di compromesso. Al pari di una legge fisica la crisi climatica ci pone davanti a vincoli e limiti specifici.
Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite ci ha mostrato quanto siano vicini questi limiti.
Per un mondo più caldo di “soli” 1,5 gradi, cioè difficile ma per lo più gestibile, i Paesi inquinanti come il Canada o gli USA devono ridurre le emissioni di almeno il 45% entro il 2030 e raggiungere il net zero entro il 2050.
Per un mondo più caldo di “soli” 2 gradi, cioè meno stabile e sicuro di oggi, con danni alimentari ed economici significativi, i Paesi più inquinanti devono ridurre le emissioni di almeno il 25% entro il 2030 e raggiungere il net zero entro il 2070.
Queste riduzioni significative possono essere messe in atto solo tagliando drasticamente l’utilizzo dei combustibili fossili, a partire da ora.
Non ci arriveremo neanche se bruceremo tutti i combustibili fossili che abbiamo già estratto e tanto meno se continueremo a cercarne altri.

Non possiamo affidarci al caso

Sarebbe bello se la tecnologia (e la piantumazione di alberi) ci permettesse magicamente di continuare il nostro attuale stile di vita senza grandi sforzi o spese. Credo che tutti saremmo favorevoli ad una transizione ecologica del genere; purtroppo, i dati ci dimostrano che non è un’opzione reale. Un esempio sotto i nostri occhi è stato lo scarso successo della piantumazione di alberi in India.

La tecnologia e l’innovazione giocano comunque un ruolo fondamentale. L’energia solare ed eolica, le batterie, i veicoli elettrici, i LED, rendono la transizione verso un’economia più verde più facile, più veloce e migliore per la salute pubblica. Esistono enormi possibilità e opportunità finanziarie per migliorare tutti i settori dell’attività umana, dall’agricoltura all’acqua, fino alla produzione di energia pulita.

Una volta avviato uno sforzo unilaterale, grazie ad innovatori ed aziende virtuose, troveremo molto probabilmente modi più ecologici per soddisfare le esigenze umane. La piantumazione di nuovi alberi, per esempio, con le adeguate tecnologie e grazie alla giusta policy, può aiutare veramente a sequestrare un po’ di carbonio dall’atmosfera.
Nel corso del tempo, se le foreste che derivano da questo processo, sono in grado di sopravvivere al calore, alla siccità, ai parassiti e agli incendi, potranno essere d’aiuto per raggiungere il net zero.

Il giusto mindset è quello di utilizzare le tecnologie che già abbiamo senza indugi, anche perché è stato dimostrato in parecchi studi che c’è una stretta correlazione tra il cambiamento climatico e lo stato di povertà.

Soddisfare la domanda necessaria con un'offerta energetica concreta e pulita

Non è ancora possibile l’esercizio di alcune attività produttive senza l’impiego di combustibili fossili. Ci sarà un mercato ancora per decenni, forse più a lungo di quanto possiamo immaginare, per quanto riguarda gli usi non emissivi del petrolio (plastica e prodotti che nascono dagli scarti dei processi di raffinazione).

Ma questo mercato non è insostituibile e la domanda dovrà essere soddisfatta da un’offerta il più pulita possibile. La conservazione, le energie rinnovabili e l’elettricità a basse emissioni di carbonio sono alla base di questo cambiamento.

Il gas, più pulito del carbone, potrà essere utilizzato ancora per molto, se i produttori e i distributori riescono ad eliminare le perdite di metano incombusto, ma è comunque un combustibile fossile importante che deve essere eliminato in gran parte entro il 2050.

Abbiamo tutto da guadagnare

“L’azione per il clima non dovrebbe essere vista come un ostacolo alla crescita economica, ma come un impulso per disaccoppiare la crescita economica dalle emissioni e dall’estrazione delle risorse, e come un catalizzatore per una transizione economica verde, per il miglioramento dei diritti dei lavoratori e per l’eliminazione della povertà”. – Rapporto ONU

La riduzione dell’inquinamento climatico ora è una sfida globale di democrazia e di civiltà.

Ad esempio, i benefici per la salute derivanti dalla riduzione dell’uso dei combustibili fossili valgono il doppio del loro costo. L’inquinamento atmosferico prodotto dai veicoli a combustibile fossile aumenta l’insorgere di malattie gravi e mette in pericolo la salute dei bambini, degli anziani e di coloro che vivono o lavorano in prossimità di zone ad alta intensità di traffico.

Il mercato mondiale dei beni e dei servizi green e a basse emissioni di carbonio sta già esplodendo e l’Italia e l’UE hanno molti punti di forza su cui fare leva.

Questa transizione permette la costruzione di comunità energetiche autosufficienti, invece di città e periferie tentacolari, permette di ridurre gli spostamenti inutili e fa risparmiare sull’imposizione fiscale.

Re-Solution Hub sa bene quanto la transizione energetica possa essere vantaggiosa per le imprese del nostro territorio e attraverso modelli di impresa associativi come le comunità energetiche e virtuosi come la società benefit, le accompagna nel loro percorso di crescita sostenibile.

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